In una fase più matura della comunicazione si è passati ad una campagna concettuale in grado di raccontare la forza di un marchio che ha dentro di sé tutta la creatività, il coraggio, l’innovazione del design e dell’arte italiani; attraverso la reinterpretazione di una delle opere di arte più famosa al mondo – il celebre taglio di Lucio Fontana – è stata lanciata una campagna world wide il cui Rossinavi ha smesso di parlare di navi per parlare di qualcosa che va oltre al fare ed appartiene più al pensare, quale massima manifestazione del potenziale umano.
Nel corso del tempo sono nate campagne di successo come quella per il Numptia, un M/Y di 70 m full custom così ricco di meraviglie da essere paragonabile ad un grande e splendido museo, un capolavoro di architettura, un’opera d’arte capace di accogliere ed esporre al proprio interno altre opere d’arte. La campagna uscita sui media di settore in tutto il mondo era costituita da tre soggetti, tre parallelismi tra grandi musei (il Guggenheim di Bilbao, il Centre Pompidou di Parigi, Il Guggenheim di New York di Frank Lloyd Wright) e tre particolari della nave a questi simili, a sottolineare la meraviglia, l’imponenza, la vicinanza al mondo dell’arte e dell’architettura. Il claim “ci sono grandi opere che contengono grandi opere d’arte” rimarca quanto espresso ad immagini, cristallizzando il concetto.
Oltre ad un impianto grafico rigoroso ed in grado di trasmettere il concetto di eccellenza, sono stati necessari nel corso del tempo interventi funzionali a definire più precisamente i punti di forza di Rossinavi.
Il full custom è una vera missione per Rossinavi, come testimoniano progetti originali come il Taransay, il ciclopico Numptia o il pluripremiato Polaris; imbarcazioni dove la capacità tecnica ha dato vita a soluzioni apparentemente impossibili; per questo abbiamo creato un logo che è la reinterpretazione di una figura impossibile di Escher che va a formare una “O” solo in apparenza tridimensionale, in realtà impossibile appunto, che evoca la suddetta capacità di risolvere ciò che prima non era neppure pensabile.